Il datore di lavoro ha la facoltà di effettuare
controlli mirati – come nel caso del
aziendale – per verificare che la prestazione lavorativa venga svolta
correttamente e che l’utilizzo degli strumenti di lavoro sia adeguato, il tutto
però nel rispetto della libertà e della dignità dei lavoratori. E in merito
allo specifico tema della protezione dei dati personali, devono essere adottati
i principi di correttezza, pertinenza e non eccedenza (ex art. 11, co. 1.
Codice della Privacy), comunicando in anticipo ai propri dipendenti le modalità
di trattamento delle loro informazioni personali sensibili a cui l’azienda
stessa ha eventualmente accesso. Questo il principio enunciato dal Garante
della Privacy in risposta ad un ricorso presentato da un dipendente licenziato
per alcuni file trovati dall'azienda sul
datogli in dotazione (doc. web n, 2149222, Newsletter n. 369 del 14
febbraio 2013). Ma inquadriamo meglio la questione.
Il talento e la passione, esperienze di una vita dove l'impegno e la creatività si uniscono in un mestiere che non si finisce mai di imparare
mercoledì 20 febbraio 2013
martedì 19 febbraio 2013
Creare lavoro è l’urgenza del momento
Creare lavoro è l’urgenza del momento
Francesco Giubileo e Marco Leopardi
UN MATCHING SENZA DOMANDA DI LAVORO
In campagna elettorale tutti promettono nuove spese, non si
sa bene con quali risorse (visto che il gettito fiscale in percentuale del Pil
ha raggiunto il 45 per cento). Invece, bisogna rendersi conto che nel nostro
paese la spesa pubblica è il problema, non la soluzione. Si deve discutere solo
di composizione della spesa per renderla più efficiente e non dell’ammontare
che, semmai, è già troppo elevato. Per esempio, la composizione della spesa in
politiche attive in Italia è molto diversa rispetto a Francia e Germania: anche
noi, come avviene in quei due paesi. In Italia dovremmo fare più creazione
diretta di occupazione e meno formazione.
In un momento di recessione economica, sviluppare programmi
di mediazione nei confronti dei soggetti più svantaggiati non è sufficiente,
proprio per l’assenza di una adeguata domanda di lavoro. Per questo è
fondamentale investire in programmi di supporto o creazione diretta del lavoro.
Ed è meglio utilizzare temporaneamente strumenti che abbiamo già a disposizione
piuttosto che inventarsi la Banca del Sud o il nuovo Iri.venerdì 15 febbraio 2013
LA DIFFUSIONE DI INNOVAZIONI NELL’ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO
Spesso si trascura però che
gli investimenti in capitale, e quindi la produttività di quest’ultimo,
dipendono in modo significativo da altri investimenti che le imprese fanno, o
dovrebbero fare, sull'organizzazione propria e del lavoro, con pratiche
innovative fondate sul coinvolgimento nei cambiamenti di lavoratori e
sindacato, per una migliore qualità di prestazioni e condizioni di lavoro: sono
quelle che nella letteratura vengono definite best work organization practices
e che, assieme all'innovazione delle tecnologie (incorporate in beni capitali)
e dei prodotti, consentono di realizzare gli incrementi di produttività che
sostengono la crescita.
Il nostro paese come si
colloca quanto ad adozione di “best work organization practices”?
Una risposta la troviamo nel
rapporto dell’Eurofound, che ha condotto una indagine per i paesi europei
coinvolgendo più di 27mila stabilimenti, industriali e dei servizi.
Vi sono analizzati cinque
gruppi di pratiche di lavoro: (a) flessibilità degli orari, (b) retribuzioni
legate alle performance, (c) formazione, (d) lavoro a squadre di lavoro con
autonomia decisionale, (e) coinvolgimento dei lavoratori e delle rappresentanze
nel definire l’organizzazione del lavoro.mercoledì 13 febbraio 2013
Evoluzione del ruolo del Direttore Risorse Umane
In che modo è cambiato il ruolo del responsabile del Personale? Quali sono i nuovi ambiti di attività? In che modo sono cambiate le sue responsabilità? Quali sono le tendenze principali che lo caratterizzano oggi e in che direzione sta andando questa funzione? Sulla base del mio vissuto professionale e poi da osservatore di diversi modi di interpretare il ruolo in diverse realtà organizzative, sono testimone di importanti cambiamenti. La funzione Risorse Umane ha assunto un approccio meno operativo, più strategico, è caratterizzata sempre meno da comportamenti di controllo e da “controparte” e sempre più da modalità di interazione di supporto e di stimolo. L’operatore HR è ora un “Professional” in grado di progettare e pianificare l’evoluzione delle strutture in relazione con il business che cambia: il suo compito è quello di collegare in modo coerente le strategie di sviluppo dell’ azienda con la politica delle risorse umane.
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