Per i lavoratori italiani la tecnologia può essere fonte di stress e di calo della produttività: i dati del Work Monitor Randstad.
Se i social network in azienda potenziano la produttività, altrettanto non si può dire di e-mail e smartphone: secondo un sondaggio condotto nell'ambito del Work Monitor Randstad, infatti, i lavoratori italiani si dicono stressati a causa di questi nuovi ausili della tecnologia, nati per agevolare la comunicazione e il carico di lavoro ma, a quanto pare, anche un'arma a doppio taglio e una risorsa in più per i datori di lavoro che pretendono totale reperibilità dai loro dipendenti.
Il talento e la passione, esperienze di una vita dove l'impegno e la creatività si uniscono in un mestiere che non si finisce mai di imparare
giovedì 31 maggio 2012
martedì 29 maggio 2012
Risorse umane: l'obiettivo? Mantenere i talenti
Una ricerca internazionale mostra come i direttori risorse umane delle aziende cerchino sempre più di mantenere i talenti, ormai sempre più scarsi.
I direttori risorse umane delle grandi aziende operanti in Europa puntano sempre più ad attirare, coltivare e trattenere i talenti in circolazione. In altre parole: nonostante la crisi - o forse proprio a causa della crisi - i manager HR hanno riscoperto il ruolo chiave dei dipendenti qualificati, motivati e "in gamba" e hanno capito che tali caratteristiche vanno riconosciute, mantenute ed accresciute con l'utilizzo di social network e di strutture organizzative fondate più sulla collaborazione, la fiducia e la libertà di manovra che sulla tradizionale catena di comando gerarchica
I direttori risorse umane delle grandi aziende operanti in Europa puntano sempre più ad attirare, coltivare e trattenere i talenti in circolazione. In altre parole: nonostante la crisi - o forse proprio a causa della crisi - i manager HR hanno riscoperto il ruolo chiave dei dipendenti qualificati, motivati e "in gamba" e hanno capito che tali caratteristiche vanno riconosciute, mantenute ed accresciute con l'utilizzo di social network e di strutture organizzative fondate più sulla collaborazione, la fiducia e la libertà di manovra che sulla tradizionale catena di comando gerarchica
lunedì 21 maggio 2012
Lavoro: 100 mila manager in meno in tre anni
L’Istat stima una perdita di manager pari al 20,8% dal 2008 al 2011: poche le tutele previdenziali, ma crescono le iniziative a favore del reintegro.
Che la crisi economica non risparmi la categoria dei manager è ormai un dato di fatto, soprattutto tenendo conto dei recenti report sul lavoro in Italia che illustrano una disoccupazione alle stelle in tutti i settori professionali. Gli ultimi dati Istat, tuttavia, aggiungono un tassello in più alla già grave situazione del mondo del lavoro nella penisola, informando riguardo la netta diminuzione del numero di dirigenti attivi con questa carica dal 2008 al 2011.
Che la crisi economica non risparmi la categoria dei manager è ormai un dato di fatto, soprattutto tenendo conto dei recenti report sul lavoro in Italia che illustrano una disoccupazione alle stelle in tutti i settori professionali. Gli ultimi dati Istat, tuttavia, aggiungono un tassello in più alla già grave situazione del mondo del lavoro nella penisola, informando riguardo la netta diminuzione del numero di dirigenti attivi con questa carica dal 2008 al 2011.
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giovedì 17 maggio 2012
Equilibrio vita-lavoro: per gli italiani è in crescita
Una ricerca svela che è in aumento il numero di italiani per cui il proprio equilibrio vita-lavoro è migliorato rispetto a 2 anni fa.
Negli ultimi 3 anni l'equilibrio vita-lavoro di imprenditori e manager italiani sarebbe migliorato: nonostante le condizioni di lavoro non siano mai state così difficili come in questo momento, le persone amano di più quello che fanno per vivere e la maggioranza ritiene di avere più tempo da trascorrere a casa o da dedicare agli obiettivi personali.
Negli ultimi 3 anni l'equilibrio vita-lavoro di imprenditori e manager italiani sarebbe migliorato: nonostante le condizioni di lavoro non siano mai state così difficili come in questo momento, le persone amano di più quello che fanno per vivere e la maggioranza ritiene di avere più tempo da trascorrere a casa o da dedicare agli obiettivi personali.
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