venerdì 19 dicembre 2008

I risparmiatori beffati

PARMACRACK, L'INNOCENZA DELLE BANCHE (dal blog La Voce.info)
di Francesco Daveri
19.12.2008
Nel processo Parmalat di Milano, (quasi) tutti assolti tranne il fondatore dell'azienda Calisto Tanzi. Assolti soprattutto i manager di Bank of America che sono stati certamente in buoni e frequenti rapporti con Tanzi per tutto il periodo in cui il crack è stato in fase di cottura.Non succede solo in Italia. Anche nelle cause civili intentate negli Stati Uniti, Bank of America e Citigroup, l'altro grande istituto bancario implicato nella vicenda, l'hanno fatta franca. Sembra proprio che le grandi banche in un modo o nell'altro riescano sempre a non pagare.E' una sensazione molto sgradevole. Soprattutto in un periodo in cui a causa della crisi bancaria e finanziaria degli ultimi tre mesi, i governi di tutto il mondo hanno messo da parte un ingente ammontare di risorse pubbliche - dunque denaro dei contribuenti e quindi anche di quelli truffati - per ricapitalizzare le grandi banche, messe in difficoltà dall'evolversi della crisi di mutui e derivati.Impunite e troppo grandi per fallire: non è forse un po' troppo?Non per la politica italiana. Di fronte a tutto ciò, con raro tempismo, il consiglio dei ministri prende in esame un decreto milleproroghe, il solito decreto milleproroghe di fine anno, che tra le altre cose rinvia di sei mesi i termini dell'entrata in vigore della class action, cioè la possibilità di azione collettiva risarcitoria da parte dei truffati in situazioni come Parmalat e Cirio.Proprio un bel regalo di Natale per i risparmiatori italiani!

Se si voleva reiterare la prova che il potere finanziario delle banche è tale da condizionare le istituzioni, allora ne abbiamo la conferma. Non è dignitoso, né tanto meno democratico, ammettere che il privato cittadino deve tutelarsi dal sistema e dagli organi dello Stato.
Questo fatto, non nuovo, dovrebbe quantomeno far nascere nei nostri rappresentanti in Parlamento un moto di responsabilità verso i loro elettori (quelli che li hanno votati) piuttosto che verso i loro sostenitori (quelli che li hanno aiutati a sostenere le candidature).
Non mi sembra una differenza da poco, e neppure vuole essere un giudizio generico e disfattista, ma un sollecito di responsabilità verso un Stato tanto lontano dai piccoli e inermi cittadini

martedì 16 dicembre 2008

La crisi economica e il malessere di alcune classi sociali

Per alcuni giorni abbiamo visto ed ascoltato notiziari sulla sollevazione di molti giovani ad Atene contro l’uccisione di un giovane greco. Premesso che i tre quarti della popolazione greca abita ad Atene, resta però da capire come questa reazione si sia estesa a tutte le città greche con uguale intensità ed abbia coinvolto non solo i giovani dei centri sociali ma anche di altre estrazioni politiche, ma soprattutto adulti.

Ovviamente qui non si discute il valore di una vita umana che è al di sopra di ogni commento e la volontà o l’errore di chi l’abbia stroncata, ma l’interrogativo si sposta su come e perché la reazione sia stata tanto forte, allargata e sentita.
E’ possibile che questo sia stato l’elemento scatenante di un grave disagio provocato dalla crisi economica sulla qualità di vita delle persone, dalla sfiducia verso una gestione politica distante dal cittadino e da una crescente insofferenza verso le istituzioni?
Ma quanto avviene in Grecia sta trovando simili radici anche in Italia? Non è che tra la massa dei ceti meno abbienti ed una classe politica concentrata a tutelare il proprio status ed i relativi sostenitori, si stia aprendo uno spazio a gruppi sovversivi estremisti ?
Certamente si sta rilevando un disagio sociale in cui cresce l’intolleranza e la xenofobia miete sempre più sostenitori. Dalle banlieues parigine agli extracomunitari in Italia, passando per l’estremismo islamico senza distinguere mai tra vincoli religiosi, più o meno condivisibili, e sfruttamento dell’ignoranza altrui a scopi di terrorismo politico internazionale.
Sembra che ogni occasione sia buona per scaricare su qualcuno il proprio disagio e lo si faccia generalizzando le situazioni senza la volontà di approfondire. Sul piano dei media impera lo scandalismo e l’enfatizzazione dei fatti purchè facciano “vendere”.
Molte domande ma poche risposte, sembra quasi che si voglia evitarle più che affrontarle.
Credo che qualcuno dovrebbe farsi carico di guidare questa condizione sociale, con una politica da statista, per andare verso uno stato dove i valori democratici siano rispettati nell’uguaglianza degli uomini.

giovedì 4 dicembre 2008

La gestione della crisi economica all’interno delle aziende manifatturiere

La Federmanager della Provincia di Alessandria, nel suo programma per il 2009, promuove numerose iniziative volte a coinvolgere i dirigenti delle più importanti funzioni aziendali in un processo di crescita professionale trasversale alle diverse attività industriali
Già il 2008 ha visto nascere e svilupparsi un Forum dei Direttori delle Risorse Umane e sta per essere promossa una analoga iniziativa rivolta ai Direttori Industriali o di Stabilimento.
Spunto di grande attualità è la gestione della crisi economica che, più o meno, coinvolge tutti gli attori presenti sul mercato. Sono numerosi gli aspetti che impattano l’attività produttiva quali la insaturazione della capacità produttiva, la riduzione dei magazzini, il minor fabbisogno di personale, la riduzione degli investimenti, la contrazione delle disponibilità di budget, ecc.
Su alcuni di questi temi saranno invitati a dibattere i Direttori di Stabilimento delle Aziende in Provincia di Alessandria e di Asti anche se saranno graditi ospiti quelli di Province limitrofe.
La formula degli incontri prevede che uno di essi promuova la prima sessione invitando i colleghi nella propria azienda ed, a rotazione, i partecipanti rivolgano lo stesso invito per le sessioni successive nelle rispettive realtà. In tal modo si vengono a realizzare una serie di obiettivi quali: la reciproca conoscenza dei managers, quella dei problemi e delle soluzioni a livello territoriale, una crescita professionale nel confronto tra managers di diversa estrazione ed una ottimizzazione tra costi (minimi) e benefici (elevati).
I managers che possano essere interessati ad iniziative di questo tipo possono rivolgersi alla Federmanager di Alessandria, e-mail asdiral@tin.it oppure a Giuseppe Mannori mannori@libero.it