domenica 11 ottobre 2009

Vizi privati e pubbliche…….vicissitudini !

Da molti mesi l’Italia, colpita da eventi naturali disastrosi oltre che da una crisi economico finanziaria di rilevante portata, vede il sistema politico fortemente impegnato ad analizzare e disquisire su fatti che ben poco hanno a che vedere con gli interessi reali.

Mi chiedo quanto interessi agli italiani “normali”, cioè benpensanti, il tipo di frequentazioni “a titolo di amicizia” del nostro Presidente del Consiglio o la solidità della sua situazione familiare piuttosto che la disinvolta abitudine di festeggiare in modo più o meno lascivo.
Non entro nel merito etico che comunque sarebbe molto distante dal mio, sono affari suoi, ma resto stupito dal tambureggiamento ossessivo dei media che si sono spinti, secondo me, molto oltre il loro doveroso compito di informare. Questo non è stato certamente casuale, visto che i direttori dei giornali, si sono esposti in prima linea tanto nel firmare gli articoli che partecipando a combattutissimi talk show. Non mi sembra di aver visto, letto o sentito da costoro un simile calore nell’affrontare le tematiche di un angoscioso impoverimento di certe categorie di lavoratori, della loro impossibilità a sostenere economicamente quelli che, fino a pochi anni fa, erano fabbisogni primari oggi divenuti lussi. Ho sentito invece gridare allo scandalo, da una parte, e alla ritorsione verbale, dall’altra, in uno scambio di commenti, accuse e sarcasmi degni della peggiore sceneggiata napoletana dei quartieri spagnoli.
Scandalo, indegnità, amoralità, abuso di potere e così via per citare alcune delle espressioni usate. Allora mi chiedo, ma qualcuno di loro ha letto il libro “La casta” e le successive uscite? Come mai gli autori non sono stati portati in tribunale a rispondere di diffamazione? Come mai i direttori dei giornali e telegiornali, non hanno titolato per mesi fatti che avranno certamente sconvolto tutti i lettori onesti?
E qui non si parla di destra, sinistra, centro ma di onestà, rispetto dei cittadini, senso di responsabilità. Ai moralisti lasciamo che facciano il loro mestiere, se lo vogliono e se possono permettersi di scagliare la prima pietra, ma verso i cittadini, quali doveri sentono gli attori di questa vergognosa e continua farsa? Forse nessun dovere, tutti fanno politica della peggior specie perché si misurano sulla quotidianità dell’audience e ben sanno che lo scandalismo, sul breve, paga. Avete mai osservato quanto spazio abbiano nei talk show di sinistra e di destra, nei pomeriggi domenicali o di sera, quei partecipanti che nulla hanno da dire che meriti una riflessione, ma che “gridano, urlano, si disperano, offendono, deridono” assenti e presenti? Coloro che invece tentano di esporre ragionamenti e fatti concreti si ritrovano con spazi minimi o rapidamente zittiti. Nelle trasmissioni televisive domina la nullità spiegata come “intrattenimento”.
C’è o non c’è dietro questi fatti una volontà di mettere il bavaglio all’informazione?
Non lo so, potrebbe essere che esista la volontà di distrarre l’opinione pubblica da cose ben più serie ma forse c’è anche la caduta verticale dei valori sociali nei responsabili che non si pongono troppe domande, se non una e cioè “Quale ritorno economico ho e avrò da ciò che sto facendo”? Alla fine di tutto ricade sul denaro, e niente è più contingente di esso, e sulla lotta di potere.
Forse è sempre stato così, ma non mi pare. I padri della Costituzione, pur in un confronto duro posto da presupposti di ideali diversi, hanno lavorato insieme e faticosamente per darci una base comune di intesa sociale. Insigni uomini di destra e di sinistra hanno dato un enorme contributo allo sviluppo di questo Stato e della sua società senza risparmiarsi nell’impegnativo confronto politico. Abbiamo così conosciuto degli “statisti” che sono scomparsi per lasciare posto alla generale mediocrità dei politici “di carriera” che affollano le aule del nostro Parlamento. Piccoli uomini dai grandi interessi personali che vivono laggiù, lontano da tutto e da tutti e che “usano” il sistema per trarne il massimo dei benefici economici ed i media per condizionare gli elettori e garantirsi la continuità del potere.
E noi siamo qui “Come d’autunno sugli alberi le foglie”

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