mercoledì 30 settembre 2009

IV Forum dei Direttori delle Risorse Umane

Il 24 settembre u.s., presso la Robino e Galandrino di Canelli (AT), organizzato da Federmanager Asti e Federmanager Alessandria, si è tenuto il IV Forum dei Direttori del Personale.

Si è ritenuto opportuno mettere all’ordine del giorno la situazione di crisi che si sta trascinando ormai da un anno nonché le modalità con cui le aziende si stanno attrezzando per affrontare uno dei più difficili periodi dell’attuale Imprenditoria.

Hanno partecipato oltre 15 Direttori del Personale ed esperti di relazioni industriali, mentre hanno aderito al Forum un’altra decina di Responsabili Risorse Umane, pur non potendo essere presenti per sopraggiunti impegni presso le loro aziende.

Dopo una presentazione ed una visita guidata allo stabilimento della Società ospitante, si è entrati nel merito del tema della giornata con una relazione introduttiva di Michele Bramardi, già Direttore di Confindustria Alessandria, che ha ricordato come il periodo post feriale 2009 si preannunci non facile per le aziende e per chi dovrà affrontare e gestire le conseguenze della più grave crisi degli ultimi decenni.
In queste settimane e nei prossimi mesi, in quelle aziende toccate da una crisi effettiva e non beneficiate da una significativa ripresa dei mercati di competenza, l’esaurimento degli ammortizzatori sociali potrebbe comportare inevitabilmente l’adozione di più pesanti provvedimenti, dalle possibili chiusure di stabilimenti, alle riduzioni di personale, dall’esigenza di percorrere nuove strade organizzative, all’esigenza di incidere pesantemente sui costi fissi.

Peraltro, le crisi e l’esigenza di ricercare soluzioni alternative possono avere anche aspetti positivi: a titolo di esempio mettere in cantiere riforme strutturali, riscoprire certi valori come la produttività e il merito, rafforzare chi saprà dimostrare capacità di resistenza, perseguire l’innovazione alla ricerca di maggior competitività e quant’altro.
In questo contesto le relazioni industriali all’interno delle aziende ed all’esterno con le Organizzazioni Sindacali dei lavoratori acquistano una grande importanza basata fondamentalmente sulla reciproca credibilità e rispetto tra le controparti: fortunatamente, o per merito, non siamo più in una situazione di conflittualità esasperata, ma non si può dimenticare che la difesa del posto di lavoro è molto più importante- anche di fronte all’opinione pubblica- di una rivendicazione normativa o salariale e le reazioni possono essere molto più pesanti. Gli esempi, anche attuali, non mancano.
Le nostre aziende come si stanno preparando? Con strumenti tradizionali o con iniziative innovative?

Gli interventi che si sono succeduti nel corso di oltre tre ore di dibattito hanno evidenziato molti risvolti interessanti sia sotto l’aspetto di quanto è già stato posto in essere, sia sull’evoluzione della situazione in corso.
In particolare è stato sottolineato che i primi provvedimenti adottati sotto il profilo occupazionale sono stati quelli tradizionali degli ammortizzatori sociali (cassa integrazione, prepensionamenti, incentivi all’esodo, ferie anticipate, blocco straordinari, blocco del turn over per diminuire nel tempo i livelli occupazionali, trasformazioni da full time a part time, ecc.) nonché la mancata conferma od il mancato rinnovo dei contratti a termine, ma non sono mancati interventi sulla gestione aziendale se non proprio innovativi, comunque significativi e idonei ad attenuare impatti solamente penalizzanti.


Si è tornati per esempio, a percorrere la strada della novazione tra personale indiretto (impiegatizio) a personale diretto (operaio di produzione), con risultati positivi dopo un certo periodo di addestramento; si è potenziata la ricerca e sviluppo finalizzata alla creazione di migliori condizioni di nuovi prodotti e nuove potenzialità per nuovi mercati; ove possibile, si è proceduto a spostamenti di personale e/o addirittura di produzioni in diversi stabilimenti in Società multilocalizzate; si è potenziata la formazione continua soprattutto per il personale diretto alla ricerca della massima flessibilità e finalizzata alla plurimansionalità con il conseguente miglior utilizzo dei collaboratori anche in presenza di un mercato isterico che impone consegne riavvicinate; si sono privilegiate le quote produttive magari a scapito dei prezzi pur di mantenere la Clientela e per ipotecare il futuro.

Non sono peraltro mancati interventi dei partecipanti al Forum su argomenti di “politica industriale”.
Si è infatti sottolineata l’opportunità di introdurre una certa cultura economica nei rapporti con i dipendenti e soprattutto con le rappresentanze sindacali, affinché la parola “esuberi” non sia vista solamente come una scelta dell’Impresa, ma una logica conseguenza ad una evoluzione industriale e produttiva e che è assurdo mantenere in essere un lavoro se questo non esiste più.

Più interventi hanno sottolineato quanto sia importante la trasparenza tra le parti ed i buoni rapporti aziendali con il massimo coinvolgimento possibile del personale al fine di migliorare sempre più il clima in azienda.

Si deve infine sottolineare come la maggior parte degli intervenuti abbia evidenziato come i segnali di ripresa, sia pure ancora parziali, esistano concretamente e che anche la ricerca di personale in assunzione, dal settembre in corso, sia timidamente ripresa (con esclusione, purtroppo per il personale dirigenziale ancora in crisi profonda).

Il relatore/moderatore Bramardi ha in conclusione dei lavori cercato di dare una risposta al titolo del Forum “autunno caldo, tiepido o freddo?”.
Senza alcuna volontà e possibilità di preveggenza, se il Governo non riuscirà a reperire le necessarie risorse per rifinanziare gli ammortizzatori sociali (peraltro sollecitati da tutte le parti sociali, sindacali e imprenditoriali), allontanando nel tempo interventi negativi sull’occupazione, favorendo di conseguenza un agganciamento ad un mercato che prima o poi dovrà riprendersi e le aziende si vedranno costrette ad intervenire sull’occupazione stante l’esaurimento degli ammortizzatori stessi, è probabile che ci appresteremo ad un autunno (e ad una primavera 2010) caldo.
Se al contrario si verificheranno le condizioni di cui sopra, ci potremo avviare verso un autunno tiepido - salvo qualche caso sporadico – anche con le azioni di supporto che potranno dare CISL, UIL e UGL, mentre la CGIL probabilmente continuerà con la sua posizione “politica” contro ogni iniziativa governativa ed imprenditoriale.
Se infine si realizzeranno – come auspicabile – i presupposti precedentemente evidenziati ed addirittura potremo assistere ad un ammorbidimento della CGIL (un primo segnale c’è stato con la sottoscrizione unitaria delle organizzazioni sindacali del rinnovo del contratto nazionale degli alimentaristi, compresa la CGIL che ha accettato alcuni importanti principi della riforma degli assetti contrattuali), potremmo assistere ad un autunno freddo, a parte l’importante rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici, ove la componente FIOM CGIL ed i suoi segretari estremisti, continuerà a porsi con ogni probabilità su posizioni di lotta “a prescindere”.
Il Forum si è concluso con il saluto del Presidente Federmanager Asti Pietro Masoero e quello di Alessandria Sergio Favero.Il pomeriggio è infine terminato con un aperitivo e l’assaggio di vini e spumanti offerti dalla dr.ssa Patrizia Corsi delle Cantine Cavallotti di Calamandrana ( www.cantinecavallotti.com ) che hanno incontrato un gran successo per la eccezionale qualità.

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