venerdì 29 aprile 2016

XVI Forum HR Manager – Tema: ENGAGEMENT e motivazione del personale: il ruolo dell’Azienda Le dinamiche di motivazione delle persone nei Team sportivi: ci sono delle affinità?

Ospiti nella storica sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona e grazie all’organizzazione
curata dal dr. Carlo Bruno della Biochemtex SpA (Gruppo M&G), si sono ritrovati gli HR Manager di importanti Società operanti nella Provincia di Alessandria. Il tema proposto è stato introdotto dal trainer del Derthona Basket, Demis Cavina, con tutto il calore e la professionalità che hanno condotto il team a disputare i play off per la promozione in A1. Nella sua esposizione ha posto al centro del suo impegno la persona del giocatore che ricerca obiettivi non solo economici, ma anche prospettive professionali e situazioni logistiche favorevoli. Ovviamente tenendo presente che le dinamiche personali sono le più svariate e quanto sia importante amalgamarle nell’interesse e nell’armonia della squadra. Il compito fondamentale del coach resta quello di creare un team vincente non solo nella tecnica di gioco ma soprattutto creare dei punti in comune su cui far convergere tutti i players.

Molto importante è definire obiettivi chiari e realizzabili curando che vengano perseguiti coralmente. Un punto che favorisce l’armonia del team è quello di non evidenziare i possibili errori individuali ed agire con comportamenti positivi verso ognuno.
A seguito del suo intervento sono stati posti una serie di quesiti da parte del dr. Carlo Bruno che hanno permesso di raccogliere esempi concreti inerenti i concetti esposti.
Ha preso quindi la parola il Direttore Tecnico Valeriano D’Orta sul tema del confronto fra team sportivo e Azienda produttiva. Avendo avuto entrambe queste esperienze ha affermato che ci sono forti analogie fra queste due realtà apparentemente così diverse. Occorre premettere che in entrambe esiste un forte concetto economico nella premessa delle scelte sia di gestione sia di budget di previsione. Oggettivamente le Aziende hanno obiettivi più chiari mentre le Società sportive stentano a definirli come anche a dividere i compiti tra i responsabili.
Il team deve essere costruito tenendo conto che ciascuno dei players ha delle aspettative diverse e quindi la “chimica” della squadra diviene l’impegno maggiore per la Società. Quindi un’azione determinante diviene quella di contrastare la lamentosità dei singoli che è tipica nei gruppi. Inaccettabile il comportamento dello scaricabarile. Ha ribadito che non bisogna focalizzare l’attenzione su cosa sbaglia il singolo ma su quello che sa fare, naturalmente sapendogli anche raccontare ciò che può migliorare. Necessario pretendere sempre la disciplina alle regole della Società indipendentemente dal ruolo e dall’importanza del player o del dirigente sportivo.
Lavorare anche sulla psicologia del team in quanto essere vincenti crea l’abitudine a vincere e quindi rende più possibile un ottimo risultato per la squadra.
Anche sul suo intervento si sono innestate domande che Valeriano D’Orta ha esaustivamente commentato e esemplificato.
Il Forum è proseguito con l’intervento di Carlo Bruno che dopo aver presentato brevemente la realtà Biochemtex SpA, ha riferito su quanto vi viene attuato in tema di engagement .
A seguire l’A.D. della Giuso Guido SpA, Carlo Canestri, ha tracciato la storia recente inerente la rilocalizzazione dell’Azienda a Bistagno e il rinnovamento di tutti gli impianti. L’Azienda produce basi per gelati e risente di una forte stagionalità con un organico di poco superiore alle 60 unità. Particolare cura è stata posta negli aspetti ambientali per dare a tutti il maggior comfort possibile. Altre iniziative di welfare sono state realizzate nell’intento di armonizzare l’impegno lavorativo con le necessità individuali, anche se una certa parte dell’organico non ha mostrato le reazioni attese.
L’impegno della Direzione aziendale resta quello di perseguire questa strada e creare una cultura diffusa di partecipazione agli obiettivi aziendali migliorando la propria leadership.
Anche l’intervento di Carlo Lancerotto, HR Manager Michelin Italia SpA, ha affrontato documentatamente il lavoro svolto in termini di engagement. Naturalmente in una realtà profondamente diversa sia per il numero dei lavoratori (circa un migliaio), sia per il tipo di prodotto (pneumatici per trasporto pesante), sia per i cicli di lavorazione (turni h 24 per 360 gg/anno). Una grande attenzione viene posta nella formazione e nell’informazione dei lavoratori. Oramai è una prassi aziendale quella di coinvolgere tutti a tutti i livelli. Specifiche azioni di welfare rivolte ai dipendenti ed alle loro famiglie hanno sensibilmente migliorato il rapporto con l’Azienda che viene sistematicamente misurato per la verifica dei risultati raggiunti. Sulla sua relazione ha interloquito Palo Bessone, HR Manager della Solvay Specialty Polymers SpA, portando un confronto di metodo e di operatività.
Richiesti di portare il contributo delle proprie esperienze e sollecitati da Giuseppe Mannori di Federmanager Alessandria, hanno poi contribuito Luca Ritondale HR della Smurfit Kappa SpA, Elisabetta Pittaluga della GualaPack SpA, Corrado Fasano della Tockheim SpA, Francesca Frassanito di ProPlast, Raffaele Scotti della banca Carige ed Elena Passalacqua con le sue esperienze di Azienda ma anche di Università del Piemonte Orientale e di libera professione.

 Il saluto conclusivo è stato rivolto ai partecipanti da Roberto Promutico, Vice presidente Federmanager Alessandria che ha offerto un momento conviviale con un ricco aperitivo.

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