lunedì 7 aprile 2014

Diamo una chance a chi ha perso lavoro

Piani di formazione per aiutare a “reinventarsi” un’occupazione: lezioni e tirocini nelle aziende

PER.FORM, anima formativa dell’Unione Industriale di Asti, è specializzato nel proporre e realizzare iniziative formative efficaci e concrete per gli imprenditori ed i lavoratori delle aziende del territorio di dimensioni Grandi, Medie,ma anche Piccole o Micro.
Nato nel 1992, PER.FORM ha sviluppato un’esperienza ventennale in attività che vanno dalla consulenza per l’analisi dei fabbisogni alla progettazione ed alla realizzazione dei piani o di singoli corsi, con assistenza nella ricerca e nell’attivazione di finanziamenti per la formazione attraverso il Fondo Sociale Europeo e, negli ultimi anni, anche con FONDIMPRESA e FONDIRIGENTI.
Tra i progetti speciali seguiti da PER.FORM è ora in dirittura d’arrivo quello rivolto alla formazione del personale in mobilità, finanziato attraverso FONDIMPRESA. Due sono i piani formativi di cui PER.FORM è capofila, uno ad Alessandria (dove PER.FORM ha aperto un’unità locale nel 2013) e uno ad Asti. 
Del primo progetto quattro sono i corsi attivati e già portati a termine: paghe e contributi, tecnico progettista
CAD, addetto operazioni saldatura e manutentore elettrico. Gli stessi percorsi di formazione si sono svolti anche ad Asti con l’aggiunta di un quinto corso da cantiniere, che si concluderà nel mese di maggio. «Si tratta di percorsi di formazione strutturati in 200 ore di lezioni teoriche e pratiche, a seconda della tipologia del corso, e altrettante di tirocinio in azienda – spiega Claudia Ferraro, responsabile PER.FORM, che con
Debora Panfilio ha organizzato e gestito le attività formative –. Si tratta di percorsi impegnativi e anche per questo, forse, non è stato facile trovare i corsisti, così come non è risultato semplice, vista la crisi, individuare aziende disposte ad accoglierli per il tirocinio»

Le storie di sette lavoratori in mobilità

“Dopo 20 anni di fabbrica, ripartiamo”

In 12 hanno scelto di rimettersi in gioco, ma solo 7 ce l’hanno fatta, ex dipendenti in mobilità da aziende metalmeccaniche o vitivinicole, magazzinieri o addetti all’imbottigliamento, che hanno accettato la proposta diPER.FORM tornando sui banchi e in officina: l’esito di un percorso di formazione impegnativo, durato 400 ore, è un patentino da saldatore e una nuova fiducia nelle proprie capacità, insieme alla speranza di poter rientrare presto nel mondo del lavoro. A raccontarlo sono i 7 corsisti che tra novembre e marzo hanno frequentato il corso da saldatore organizzato da PER.FORM rivolto a persone in mobilità: D. G.,46 anni, C. D., 52 anni , E. G., 44 anni, G. M., 53 anni, M. N., 40 anni, F.R., 47 anni, e T.V., 49 anni, ex operaiora in mobilità provenienti da aziende astigiane. «Siamo tutte persone fra i 40 e i 57 anni che hanno fatto 20 anni di fabbrica, non è facile ripartire in altri ambiti, la volontà di tutti noi era non stare ad aspettare, fare qualcosa, investire bene il nostro tempo»: lo raccontano gli stessi corsisti insieme a Claudia Ferraro e Debora Panfilio che ha gestito la selezione. «Avevamo già svolto altri corsi, di informatica, falegnameria o giardinaggio, ma erano brevi e non prevedevano un tirocinio in azienda, non erano così impegnativi, per questo pensiamo che questo corso sia stato una buona opportunità, perché è stato organizzato in modo serio e siamo sempre stati accompagnati, nel nostro percorso, dallo staff di PER.FORM» raccontano. «Iovengo già dalla saldatura – spiega C. D. -, ma per me il tirocinio ad esempio è stato un modo perapprofondire alcune lavorazioni speciali», mentre per F. R., magazziniere, è stata un’esperienza nuova: «L’ho vista come una carta in più da poter giocare, siamo stati seguiti da insegnanti professionali, che trasmettevanoil piacere di fare questo lavoro». Sono stati contattati da PER.FORM molti ex dipendenti della Way Assauto, come T. V.: «Sono in mobilità da quasi un anno, ho fatto altri corsi ma la scuola di Camerana, scelta da PER.FORM, è l’elite del settore, mi sono trovato bene anche durante il tirocinio, ci hanno seguiti passo dopo passo». E’stata una sfida anche per E.G., ex dipendentedella Gancia: «Ho fatto diversi lavori, ma con la saldatura per me era la prima esperienza, volevo mettermi alla prova e ci sono riuscito». Anche D.G. sottolinea l’importanza del tirocinio svolto presso Officine Cornaglia: «Rientrando a lavorare abbiamo sentito di nuovo il profumo di fabbrica. Le aziende, quando fai ilcolloquio, non guardano solo la qualifica ma chiedono se hai esperienza, e il tirocinio in azienda dà la possibilità di farsi conoscere». E’ nato un gruppo affiatato, sia a lezione che in fabbrica, racconta G.M.: «In azienda cercavamo di imparare il più possibile, per specializzarmi meglio». La demotivazione così ha lasciato il posto a una nuova voglia di mettersi alla prova: «Ci hanno spiegato come presentarci a un colloquio, come parlare, scrivere un curriculum» racconta M.N., 40 anni, il più giovane del gruppo. «Non è facile ripartire da capo per chi ha fatto per vent’anni lo stesso lavoro – aggiungono - e il corso non promette il lavoro immediato, ma era importante farlo, non stare ad aspettare e fare qualcosa per investire il proprio tempo».

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