giovedì 25 marzo 2010

Camera: svelati i conti segreti

Camera: svelati i conti segreti

di Daniele Passanante

Rita Bernardini è una deputata radicale eletta nelle liste del Partito democratico. Con tenacia e convinzione ha appena vinto una battaglia in nome della trasparenza: rendere pubblici via internet i conti e le spese di gestione di Camera e Senato. Ci avevano provato i radicali anche ai tempi in cui presidente della Camera era Nilde Iotti, ma senza risultati. Ora grazie anche alla sensibilità del presidente Gianfranco Fini, i conti sono stati resi pubblici. Ma molte sono state le resistenze da parte di chi amministra le due camere. I dati sulle collaborazioni e le consulenze della Camera, vigenti all'1 gennaio 2010, e l'elenco delle ditte con le quali sono in corso contratti di lavori, forniture e servizi, sono stati ottenuti da Bernardini dopo una vera e propria battaglia durata mesi culminata in uno sciopero della fame in risposta al diniego dei deputati questori di Montecitorio di accedere alla documentazione.In un Paese normale questi dati sono trasparenti.


Perché in Italia no, al punto che nemmeno un deputato può ottenerli se non dopo uno sciopero della fame? Perché ci sono state delle resistenze da parte dell'amministrazione della Camera e da parte dei questori che gestiscono tutta l'amministrazione per conto dei partiti e dei gruppi parlamentari. Resistenze che mi hanno particolarmente insospettito e che sono state battute solo grazie, all'iniziativa che ho portato avanti, e alla disponibilità del presidente della Camera Gianfranco Fini. È stato importante essere riuscita a scovare un regolamento interno dell'amministrazione della Camera dove espressamente all'articolo 68, comma 4 è invece previsto che i deputati possano accedere a queste informazioni. È un regolamento sconosciuto ai deputati, che non è messo nemmeno online e che io sono riuscita ad avere e a studiare. Ovviamente lo abbiamo messo a disposizione di tutti nel sito Boninopannella.it questa cosa è particolarmente significativa perché l'amministrazione della Camera e del Senato non sono soggette ad alcun controllo di spesa. Però a me è apparso strano, nel momento in cui si discuteva in aula l'approvazione del bilancio interno, il fatto che noi non potessimo accedere agli atti.
Lì i questori sono stati incredibili: Mazzocchi mi ha detto che non era previsto dalla normativa europea. Mi hanno risposto dopo mesi dicendo che non avevo diritto e che erano loro che controllavano e che semmai avrei potuto chiedere a loro dei chiarimenti. Insomma hanno mentito spudoratamente. Quello che è incredibile che possono permettersi di mentire senza ricevere alcuna sanzione. Finché è intervenuto Fini che mi ha mandato un bigliettino molto carino.
Dopo l'autorizzazione di Fini, come ha collaborato l'amministrazione? Il bigliettino di Fini è del 2 febbraio, il 3 mi è arrivata la prima tranche, le collaborazioni e un elenco dei fornitori solamente con il nome della ditta senza specificazioni di importo e di lavoro svolto. Allora ho chiesto di avere altri dati. Il 9 febbraio mi hanno dato tutto. L'altra cosa importante è che noi possiamo accedere ai contratti, io posso chiedere di qualunque contratto i termini in cui è stato stipulato. Nella relazione del professor Crivellini del Politecnico di Milano a cui ho mandato il regolamento viene fuori che dal segretario generale ai questori hanno una possibilità di spesa molto significativa. Il segretario generale può spendere fino a 250mila euro, naturalmente oltre allo stipendio, per opere legate al suo ufficio.
La relazione è interessante per vedere il potere dell'amministrazione della Camera e soprattutto l'impossibilità dei controlli. Alla fine emerge una sorta di monopolio da parte di una società, la Milano90 srl, è regolare? Ieri Pannella ha detto che ci sono elementi da codice penale, la Procura della Repubblica di Roma definita da Pannella la "grande in sabbiatrice” potrebbe indagare. Poi queste cose sono fatte in modo che siano tutti d'accordo. L'impresa Milano90 di Scarpellini cerca di accontentare tutti nel gestire questo immenso budget. Qui si può vedere come funzionano i gruppi di potere che ci sono e si spartiscono cifre consistenti. Alla fine le spese totali di Camera e Senato sono eccessive rispetto ad altri Paesi?
Un confronto è stato fatto in passato. Credo proprio che le spese siano eccessive. ma quello che è più grave, io non mi spavento delle cifre ma degli strumenti che hanno a disposizione i deputati per svolgere il proprio lavoro. Per esempio Palazzo Marini, dove i deputati hanno i loro uffici, io ci ho messo piede 3 volte, poi mi sono stufata. Preferisco rintanarmi in un angolo del Partito Radicale.
A Palazzo Marini il computer è lento, chiedere un'informazione a qualcuno è quasi impossibile, per arrivare alla stanza mi sono dovuta portare la bussola perché c'è un labirinto di ascensori e scale. e se pensiamo che costa 9mila euro al mese per ogni deputato avere quel posto infernale, io ho fatto la battuta: me ne vado al Grand Hotel. Quei denari potrebbero essere utilizzati dai deputati per approfondimenti, studi, inchieste.
Sono anche soldi spesi male, poi ti riempiono di cancelleria. Quando sono entrata lì non so quante penne, blocchi e carta mi hanno dato e stanno lì ancora immacolati, cose che servirebbero in un ufficio per 20 anni. Non c'è il rischio di fare demagogia su un tema facile? Infatti, io che cosa ho detto?
Questi soldi sono anche spesi male. Anche la parte che ho trattato ieri in conferenza stampa, sull'assistenza sanitaria per i deputati, i familiari e i conviventi (le coppie di fatto valgono per i deputati): prevedere la chirurgia plastica, la balneoterapia e tutte le altre cose mi sembra uno spreco, una cosa eccessiva, rispetto da quello che è previsto dal servizio sanitario nazionale per il cittadino. L'assistenza giusta va pretesa per tutti i cittadini. Se un deputato vuole fare la chirurgia plastica, se la paghi.
Tra l’altro questo fondo di solidarietà tra gli onorevoli comporta che io non possa sapere niente di come è gestito. Lo gestiscono i questori. Io non voglio sapere quale deputato ha usufruito di cure particolari, ma quanti, sì. Si potrebbe prevedere di contenere questo tipo di spese, non sono cose demagogiche ma ragionevoli. La cosa importante è che questi dati messi online consentono al cittadino di informarsi e al deputato di controllare. Tranne i radicali nessuno in passato ha chiesto questo tipo di informazioni.
Si parla di un partito che è per la trasparenza come l'Italia dei Valori, ma non hanno detto una parola. E loro stanno nell'ufficio di presidenza. Perché deve essere venuto in mente a me e non a uno dell'Italia dei valori eppure i giornali gli fanno una pubblicità incredibile. Anche sull'anagrafe pubblica dei deputati, poter vedere online quello che fanno, compresa la loro anagrafe patrimoniale, anche lì se si guarda la risposta dei questori è esilarante.
Mi hanno risposto che in base alla legge dell'82, i dati li possono avere solo gli elettori, se li mettiamo online possono leggerli anche gli altri (ovvero minori ed extracomunitari). Potevano dire che online si prevede che l'elettore che presenta i suoi dati elettorali può accedere ai dati. E invece niente. Che reazioni ci sono state? Qualche uccellino mi ha detto che in questi giorni l'amministrazione della Camera è stata molto in fibrillazione. Mi hanno detto che volevano interrompere la conferenza stampa.
Potevano fare una cosa più intelligente e precederci nel rendere pubblici questi dati. Perché tanta resistenza?


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