domenica 22 novembre 2009

I media hanno la capacità di deformare il senso della vita

“Non importa che si parli male o bene di me, basta che se ne parli”. Sull’onda di questo slogan assistiamo da anni agli show incredibili e disgustosi di politici, prostitute, arrivisti, pseudo attori ed attrici, ninfette, travestiti, esibizionisti ed edonisti che sbattono in prima pagina o serata, nei talk show e nelle riviste patinate, il “meglio di sé”.

La assoluta modestia professionale dei direttori dei media, che guardano quasi unicamente alla tiratura dei giornali o all’audience, fa sì che questa mediocrità sia sottoposta o imposta alle masse ben sapendo come sia fruttifero speculare sulle debolezze umane. Più perversa o assurda è la notizia, il fatto o il caso, più accanimento giornalistico viviamo.
Da un lato il battage sulle esperienze sessuali dei personaggi che contano, sugli intrighi di palazzo, sull’invio di avvisi di garanzia (ma una volta non erano comunicazioni a tutela dei soggetti?), sulle notizie raccolte da “fonti attendibili” (in genere tendenziose) per spingere la politica in una direzione cui l’elettore non avrebbe neppure pensato e dall’altro quello sulle cronache più abiette riguardanti spaventosi eventi sociali che sono proposti, reiterati con analisi che impegnano seri professionisti ad uso e consumo di quelle masse che si trovano a nutrirsi di tanta disumanità.
Certo, sembra che questi insulsi pranzi nutrano folle di amanti del genere, moderni spettatori di un Colosseo sempre pronto ad offrire loro in pasto i propri gladiatori (che proprio eroi certamente non erano) o vittime innocenti di fiere affamate. Uno spettacolo oggi mediamente disgustoso alimentato da personaggi vuoti, ma in ogni modo molto furbi, che offrono la propria dignità, la propria immagine e quel poco di vita vissuta all’immagine deformata di sé attraverso i media.
Da sempre le riviste rosa hanno offerto ai propri lettori (spesso lettrici) ogni tipo di scoop o non scoop costruendo, in piena collaborazione con i soggetti interessati, avventure amori e tradimenti di un piccolo, ma famoso, gruppo di attori/attrici magari sulla cresta dell’onda o in da troppo tempo in ombra. Ma questa tecnica vincente ha trovato sempre più spazio nei ben più titolati quotidiani e trasmissioni televisive. Solo le guerre sono riuscite a “rubare la piazza”. Da quella ebraica dei sette giorni per passare all’Iraq e finire in Afganistan passando attraverso la Bosnia e la Serbia. Abbiamo sempre visto con parecchia “chiarezza” chi erano i buoni e chi i cattivi. Mi pare però che israeliani, americani ed europei se la siano cavata sempre piuttosto bene in quanto ad immagine. Un numero imprecisato di “nemici”, siano stati essi ungheresi, bosniaci, serbi, croati, palestinesi, egiziani, irakeni, afgani, cittadini dei Paesi ex sovietici irredenti, somali, eritrei, sudanesi del Darfur, tibetani, congolesi, ivoriani, nepalesi, cingalesi sono rimasti e sono, invece, le vittime invisibili. Loro non fanno notizia, sono comparse in un’opera lirica che solo gli interpreti principali portano all’onore delle cronache. Se poi dalla loro terra non sgorga il petrolio, ma solo sassi, fame e malattie, sono proprio da dimenticare!
Ma torniamo a noi, ai nostri "opinion leader" o "modelli", che si ergono a tale autoattribuita posizione per aver partecipato al Grande Fratello, ai programmi della Defilippi e della RAI, accompagnati dalle attestazioni di “orgoglio dei genitori”! Va bene che la scuola e l’università giacciono in condizioni pietose, ma così è troppo! Ed i media che fanno? Beh, qui lascia fare ai palinsesti, talk show e interviste che “educano” e “propongono” le immagini in una farisea farsa di critiche.
Dalla strage di Novi Ligure al delitto di Cogne, dal mostro di Firenze agli stupri, passando dall’omicidio di Garlasco a quello di Perugia, viviamo processi mediatici che assolvono e condannano approfondendo fatti che dovrebbero essere parte della valutazione di merito dei giudici, se non addirittura "soffiate" dei soliti ben informati. Di questi giorni, la notizia bomba! Forse è stata raggiunta la pace in Medio Oriente? No, c’è una insulsa giornalista, in cerca di notorietà, che sarebbe pronta a sposare l’assassino (confesso) del Circeo. Strano? No, sennonché ha dichiarato che vuole riaprire i processi per le due stragi in quanto si tratta di errori giudiziari, lui sarebbe innocente. Questo non lo hanno ammesso né l’interessato né il suo avvocato, ma tutto ciò basta a fare notizia e quindi la hanno sbattuta sugli schermi delle più importanti TV e delle cronache.
Forse basta questo per cominciare a riflettere e ricordare ai più giovani che la vita è anche e soprattutto un’altra cosa.

Nessun commento: