lunedì 13 ottobre 2008

A proposito di integralismo islamico

Il primo ministro australiano, John Howard, disse il mercoledì, ai musulmani che vogliano vivere sotto la Sharia islamica che vadano via dell'Australia; proprio nel momento in cui il governo si trova ad isolare possibili gruppi radicali che potrebbero in un futuro lanciare attacchi terroristici contro il paese di quell'isola-continente.

Ugualmente, Howard risvegliò la furia di alcuni musulmani australiani quando disse che ha dato tutto il suo appoggio alle agenzie di controspionaggio australiano affinché spiino nelle moschee che ci sono nella nazione.

'Quelli che devono adattarsi arrivando in un nuovo paese sono gli immigranti, non gli australiani', espresse con fermezza Howard. 'E se non gli piace che se ne vadano. Sono stufo che questa nazione si stia preoccupando sempre di non offendere altre culture o altri individui. Dall'attacco terroristico in Bali, abbiamo verificato un incremento di patriottismo tra gli australiani.'

La 'nostra cultura si è sviluppata su secoli di lotte, prove e vittorie di milioni di uomini e donne che vennero qui alla ricerca di libertà', ribadì Howard.

'Qui parliamo fondamentalmente inglese’, disse il primo ministro in un momento del suo energico discorso. ‘Non parliamo arabo, cinese, spagnolo, russo, giapponese né nessuna altra lingua. Pertanto, se gli immigranti vogliono trasformarsi in parte di questa società che imparino la nostra lingua'!

Howard continuò dicendo che la maggioranza degli australiani sono cristiani. 'Questo non è un'ala politica né un gioco politico. Si tratta di una realtà. Si tratta di uomini e donne di ascendenza cristiana che fondarono questa nazione basandosi su principi cristiani, ciò è ben documentato in tutti i nostri libri. Pertanto è completamente adeguato alle tradizioni dimostrare la nostra credenza evidenziandola sulle pareti delle nostre scuole. Se Cristo li offende, allora suggerisco loro che cerchino un'altra parte del mondo dove vivere, perché Dio e Gesù Cristo sono parte della nostra cultura.'

'Tollereremo le vostre credenze, ma dovete accettare le nostre per potere vivere in armonia e pace vicino a noi', notò Howard. 'Questo è il nostro paese, la nostra patria, e queste sono le nostre abitudini e stili di vita. Permetteremo a tutti che ne godiate, ma quando smettiate di lamentarvi, di piagnucolare e di protestare contro la nostra bandiera, la nostra lingua, il nostro compromesso nazionalista, le nostre credenze cristiane o il nostro modo di vita. E’ inaccettabile che approfittiate della grande opportunità di libertà che avete in Australia. Qui avete il diritto di andare e venire dove più vi convenga'!

'A chi non piaccia come viviamo noi australiani', proseguì Howard. 'lasciamo la libertà di andare via. Noi non li abbiamo obbligati a venire. Loro chiesero di emigrare qui, cosicché è ora che accettino il paese che li accolse.'

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