giovedì 6 marzo 2008

Le nomine dei dirigenti pubblici

Affidamento, mutamento e revoca degli incarichi di direzione di uffici dirigenziali nella Pubblica Amministrazione


La Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della funzione pubblica, ha emanato la Direttiva 19 dicembre 2007, n. 10, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 47 del 25 febbraio 2008, recante “Affidamento, mutamento e revoca degli incarichi di direzione di uffici dirigenziali”.
Questi, in estrema sintesi i criteri stabiliti dalla Direttiva.
È fatto obbligo alle singole amministrazioni di assumere la relativa determinazione con trasparente ed oggettiva valutazione della professionalità e delle caratteristiche attitudinali.
Il decreto legislativo n. 165 del 2001, (art. 19 comma 1), stabilisce, infatti, che «si tiene conto (…) delle attitudini e delle capacità professionali del singolo dirigente, valutate anche in considerazione dei risultati conseguiti con riferimento agli obiettivi fissati nella direttiva annuale e negli altri atti di indirizzo del Ministro».
Il medesimo art. 19 (commi 4-bis e 5-ter) prevede altresì che i criteri di conferimento degli incarichi di livello dirigenziale tengano conto delle condizioni di pari opportunità, evitando ogni forma di discriminazione circa il numero, la tipologia degli incarichi e le connesse implicazioni retributive e di responsabilità.
È quindi opportuno che le amministrazioni si dotino preventivamente di un sistema di criteri generali per l’affidamento, il mutamento e la revoca degli incarichi, al fine di consolidare anche in questo settore la trasparenza e favorire la fiducia dei dirigenti nel funzionamento dell’organizzazione.
Le amministrazioni che non l’abbiano ancora fatto devono provvedere quanto prima, e comunque entro il primo semestre del 2008, ad adottare il provvedimento di determinazione dei criteri di conferimento, mutamento e revoca degli incarichi dirigenziali.
Ecco alcuni aspetti che dovrebbero essere considerati nell’ottica di una corretta procedura:
a) Individuare gli strumenti adatti a realizzare un’adeguata pubblicità relativamente ai posti di funzione vacanti;
b) individuare il dirigente che abbia le caratteristiche più rispondenti e la professionalità più idonea per svolgere l’incarico;
c) agire in base ad una programmazione, evitando la creazione di vacanze e di eccedenze.
Il primo aspetto risponde alla necessità di perseguire l’efficienza.
Quanto al secondo aspetto, l’attribuzione dell’incarico deve essere il risultato di una valutazione che tenga conto (tra gli altri fattori) dei risultati di gestione conseguiti, e l’esperienza professionale acquisita.
Riguardo al terzo aspetto indicato, deve essere posta una particolare attenzione per evitare eccedenze, valutando in modo oculato gli affidamenti a personale non dirigenziale o a dirigenti non appartenenti al ruolo, che non debbono pregiudicare la posizione del personale dirigenziale di ruolo.
Infine, è necessario che le procedure relative alla conferma e soprattutto al conferimento di nuovi incarichi, siano attivate con un congruo anticipo.


Questa direttiva sembra aver scoperto e quindi stia correndo ai ripari, circa la nomina a dirigente secondo meriti non professionali, visto che sottolinea la necessità che le competenze debbano essere individuate secondo necessità funzionali e verificate nei curricula dei candidati.
Di positivo si può evidenziare la presa di coscienza del Governo e la volontà nella Direttiva di intervenire, ma…..
Purtroppo c’è sempre un “ma…”
Ma se la “casta” non sembra avere competenze dirigenziali, vedi cinquanta anni di mal governo e di consolidamento degli interessi politici individuali o partitici, da chi e come potranno essere individuati dei criteri obiettivi ed anche autocritici ed un sistema di valutazione meritocratico?
A titolo di esercizio, provate a verificare come vengano realizzate le nomine dei Direttori Generali delle Aziende Ospedaliere in barba alle direttive messe in essere da dieci anni che prevedevano pressoché “in toto” il sistema delle competenze e delle professionalità dei candidati !! In pratica se la Giunta Regionale è di sinistra, lo è anche il Direttore Generale e se cambia il colore della Giunta cambia il Direttore Generale! E la professionalità, gli obiettivi, l’efficienza?
Purtroppo temo che, al di là delle belle cose scritte, l’Italia si confermi un Paese di grandi scrittori e di abili politicanti ma che il cambiamento atteso sia ben lungi dal poter essere concretamente attuato.

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