martedì 18 marzo 2008

La svendita di Alitalia

Come dirigente industriale mi sono domandato se la strada imboccata dal Governo sia quella di maggiore interesse per l’Italia, per l’economia italiana e per quella dell’Alitalia. Certamente non può essere sostenibile dal Tesoro la posizione di socio, quasi al 50%, dei debiti accumulati nel tempo e continuamente generati da un conto economico disastroso.

Da qui la prima domanda: se il CdA di Alitalia si fosse dichiarato, a tempo debito, incapace di affrontare la situazione, quindi dimettendosi, convocando l’Assemblea dei soci, non si sarebbero messi da tempo, in evidenza nazionale, i problemi endemici della compagnia di bandiera?
Quindi la seconda domanda: dato che il CdA abbia sempre operato secondo i dettami della politica e non della gestione economico-finanziaria, non potrebbe essere che è rimasto tranquillamente al suo posto sapendo che il socio di maggioranza relativa (il Tesoro) non aveva alcuna convenienza politica di esporsi e quindi di non far trasparire i manifesti cancri sviluppatisi in decenni di gestione politica?
Da cui la terza domanda : ma che tipo di professionalità esprime una dirigenza che, dato ma non concesso, abbia cognizione di causa nella gestione di Alitalia? A chi sono state messe in mano, per decenni, una buona parte delle imposte pagate per vederle bruciare in un pozzo senza fondo?
Proviamo ora a supporre che un CdA, apolitico, debba prendere atto della impossibilità di risanare la società Alitalia e quindi si senta responsabilizzato circa la interruzione di drenare denaro fresco ai soci ed evitare il fallimento. Si presenta agli stessi dopo aver sondato le possibilità di salvataggio attraverso una nuova compagine societaria valorizzando oltre agli assets materiali anche quelli immateriali quali la presenza sul mercato nazionale ed internazionale (le rotte), l’immagine della compagnia, il knowhow del personale altamente qualificato (abbiamo piloti tra i migliori in assoluto a livello internazionale), i centri di formazione tecnica , ecc. Sarà pur vero che le azioni Alitalia sono passate da € 24,50 ad € 0,10 ma non si può accettare che tutto ciò che esiste oggettivamente debba essere valutato poco più di un possedimento nella campagna toscana! Neppure a valore fallimentare si arriverebbe a tanto.
Sembrerebbe logico, invece……. ci si appiattisce dietro una discutibile trattativa privata, dietro ad una incomprensibile polemica che coinvolge l’hub di Malpensa, dietro un’acquiescente sindacato che troppo tardi decide di essere tale dopo aver accettato da sempre la comoda posizione di favori sindacal-economico-politici, dietro un momento politicamente adatto a far ….del fumo.Sarà una coincidenza ma nel recente passato Prodi non aveva già legato il suo nome a delle “svendite per il risanamento del Paese”? E’ brutto trovarsi a pensare come la storia non insegni mai niente a nessuno, ma è possibile che dirigenti professionali e deontologicamente operanti siano fautori di fenomeni come questi che continuiamo a vivere peraltro a nostre spese?

2 commenti:

QUINTARELLI1946PR ha detto...

Il fallimento dell'Alitalia è una possibilità reale oppure una domanda retorica?
Se Alitalia è una S.p.A uguale ad una qualsiasi società per azioni registrata in tribunale e presso il registro delle società della camera di commercio della città dove ha la sua sede fiscale,esistono solo due alternative:
la prima è che tutti i soci del CdA sottoscrivano un rifinanziamento di ripianamento totale del debito consolidato e proporzionale alla quota di capitale in loro possesso, per garantire il proseguimento dell'attività;
la seconda è che qualche socio oppure che il socio di maggioranza relativa ( il MINISTERO DEL TESORO) non sia disponibile al rifinanziamento: perciò "FALLIMENTO" !
Quindi la domanda è retorica, perchè la risposta non può essere una soluzione giuridicamente corretta, dal punto di vista fiscale e finanziario.
La soluzione, quindi,dovrebbe essere politica, ma questo governo non sembra intenzionato a seguire questa strada.
E io sono daccordo, perchè penso che sia arrivato il momento di smascherare i veri responsabili di questa situazione: chiunque essi siano!

Anonimo ha detto...

Scusate la mia ignoranza: Ma si potrebbe avere un elenco di NOMI e COGNOMI dei responsabili di questo sfascio??

Quelli attuali e quelli degli ultimi 5/10 anni....

Sono LORO che devono pagare!!

Ciao, a tutti..