giovedì 4 giugno 2009

Alessandria - IV Forum Direttori Risorse Umane

Il giorno 21 maggio u.s., presso la sede del Gruppo Guala Closures in Spinetta Marengo, si è tenuto il terzo Forum dei Direttori Risorse Umane.
Il tema è stato una disamina sulle relazioni industriali nell’ambito del contesto in cui le aziende si stanno confrontando, non solo dal punto di vista economico e della crisi in atto, ma anche sotto l’aspetto sociale e culturale.
Al Forum hanno partecipato una quindicina di Direttori del Personale ed esperti di relazioni industriali che per oltre tre ore hanno affrontato e dibattuto il tema delle dinamiche di relazione all’interno delle fabbriche e ad all’esterno con le Organizzazioni sindacali dei lavoratori.
In particolare dopo una interessante ed esaustiva esposizione del “Padrone di casa” Mauro Boano sulle caratteristiche della Guala Closures Group si è entrati nel merito dei temi all’ordine del giorno, a partire dall’apparente scarso interesse delle RSU sulle materie dei temi sindacali, a parte il noto problema delle retribuzioni italiane anche alla luce delle recenti analisi statistiche che vedono queste ultime agli ultimi posti rispetto ai paesi maggiormente industrializzati.

Il fatto che questa “classifica” si capovolga, ponendoci ai primi posti, se si esclude il cosiddetto cuneo fiscale e contributivo, ha fatto apparire quanto importante sarebbe intervenire, finalmente, su salario effettivo e costo del lavoro.

E’ altresì emersa una certa delusione sui premi di partecipazione che in più di una Realtà stanno diventando più una quindicesima garantita camuffata che una forma retributiva collegata al raggiungimento di obiettivi aziendali.
Nonostante la più o meno sottolineata delusione sui premi di risultato è stato comunque unanime l’intendimento di proseguire ogni sforzo per rafforzare l’istituto, sia per non vanificare gli studi specifici e le esperienze poste in essere fin dal lontano 1993, sia alla luce della recente riforma degli assetti contrattuali che ha riconfermato l’aspetto strategico della contrattazione di 2° livello sia infine per pungolare la fantasia dei lavoratori su un tema che dovrebbe essere di reciproco interesse, per i dipendenti che tendono a migliorare l’entità retributiva, per le aziende che devono perseguire obiettivi di maggiore competitività.

E’ stato altresì sottolineato uno scarso supporto delle Organizzazioni Sindacali esterne ed un certo distacco tra queste ed i lavoratori.
I motivi emersi sono molteplici. Innanzitutto la non facile individuazione di nuovi temi rivendicativi, in considerazione che decine di anni di contrattazione, nazionale ed aziendale, hanno pressochè esaurito possibili materie del contendere.
In secondo luogo l’oggettivo cambiamento del ruolo del sindacato, che dalla fase rivendicativa, più facile da “vendere”, è passato ad una fase gestionale, più difficile – e a volte anche scomoda- da proporre ai propri iscritti.
Ed infine dalla pesante crisi in atto, la più drammatica degli ultimi decenni, probabilmente destinata a peggiorare sotto l’aspetto occupazionale, che porta inevitabilmente i sindacati a destinare la propria attenzione quasi esclusivamente alla difesa dei posti di lavoro e a ridurne le perdite.
E quando si discute di questi temi è difficile “uscire tra gli applausi”!

Un tema su cui molti sono intervenuti è l’importanza dello spirito d’azienda e l’auspicabile attaccamento alla stessa.
Anche se non sono mancate sensazioni che lo spirito d’azienda sia un aspetto poco sentito, soprattutto dai giovani, per i quali il lavoro in fabbrica è poco appetito e attraente, per cui si pensa solo al salario e non “ci si chieda di più”, il parere prevalente dei partecipanti al Forum è che l’attaccamento all’azienda sia un patrimonio e che sia altresì opportuno coltivarlo anche con iniziative sociali ed extra lavoro.
Ritornando alla pura gestione aziendale, è stato sottolineata l’opportunità che le aziende conservino un po’ di risorse economiche e personalizzino una parte, anche minoritaria, della retribuzione.

Il ritorno al superminimo, sia pure avversato dal sindacato, potrebbe essere un mezzo per avvicinare maggiormente il dipendente all’azienda riscoprendo quella meritocrazia di cui tanto si parla, ma per la quale ben poco si fa.
Ciò anche avvalorato dal fatto che la diversificazione della forza lavoro ha reso difficile trovare una uniformità di trattamento.
Sempre nel campo della gestione si è ribadita la importanza del lavoro di gruppo con una attenzione particolare all’individuazione dei leader importanti per la funzione di trascinamento dei colleghi che, a loro volta, sono fondamentali per stimolare quei compagni che si limitano a dare il minimo indispensabile.
Il leader – sia pure in campo opposto – è importante anche nella controparte sindacale, soprattutto se è vero e reale il distacco tra sindacato e lavoratore.
Anche in realtà aziendali ove l’iscrizione al sindacato è maggioritaria è grande l’esigenza di avere un interlocutore valido e costruttivo. In presenza di una sempre maggiore perdita di rappresentatività delle RSU, per cui si finisce di rimandare quasi sempre le decisioni alla conferma delle assemblee di fabbrica, avere un interlocutore che sappia imporre le decisioni concordate con la direzione del personale è a volte fondamentale per una ragionevole gestione delle relazioni industriali a livello aziendale.
Nella varietà delle tematiche affrontate e nella difficoltà creata dal difficile momento di crisi che stiamo attraversando ci si è infine chiesto se sia inevitabile fermarsi ed attendere che passi la tempesta per poi adeguarsi alla realtà che si verrà a determinare.
Essendo però convinti che l’economia reale, di cui l’industria rappresenta una componente fondamentale tornerà a prevalere su quella finanziaria che tanto ha contribuito a trascinarci nella drammatica situazione in atto, la funzione del personale - che si è sempre distinta – per conoscenza dei vari settori aziendali, capacità di affrontare con fantasia e professionalità problemi anche complessi, con predisposizione unica alle necessarie mediazioni – non può e non deve avere battute d’arresto ed attesa, ma deve contribuire, con le doti di cui sopra, a superare le attuali difficoltà sensibilizzando e aiutando le aziende nelle necessarie iniziative di riorganizzazione, ristrutturazione ed innovazione per essere pronti a ripartire al meglio al momento della ripresa sulla quale non si può e non si deve dubitare.

Dopo alcune ore di aula, ill Forum si è concluso con una visita guidata al nuovo, splendido stabilimento della Guala Closures e con un ricco aperitivo offerto dal dr. Boano e dai suoi collaboratori a cui Federmanager Alessandria rinnova il suo ringraziamento per la signorile ospitalità.Il prossimo Forum è previsto per l’autunno del corrente anno e si terrà in provincia di Asti organizzato da Federmanager Alessandria-Asti, nell’ambito di una serie di iniziative comuni che le due associazioni stanno portando avanti nell’ottica di una possibile futura aggregazione.

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